L’UE per le donne: le misure con cui l’Europa supporta la parità di genere

Data:
8 Marzo 2025

L’UE per le donne: le misure con cui l’Europa supporta la parità di genere

 

Negli ultimi decenni, l’Unione Europea ha compiuto sforzi notevoli per promuovere la parità di genere, affrontando questioni cruciali come le discriminazioni sul luogo di lavoro, le disparità salariali, il lavoro di cura e la violenza di genere. Grazie all’impegno costante, negli ultimi anni abbiamo assistito a progressi significativi, testimoniati da miglioramenti tangibili nella condizione femminile.

Discriminazioni sul luogo di lavoro e disparità salariali

La parità di genere nel mondo del lavoro è una delle priorità dell’UE. Sebbene il divario retributivo di genere persista, negli ultimi anni si è registrato un notevole miglioramento. Nel 2005, il divario salariale tra uomini e donne era del 15%; oggi, questa differenza è scesa di due punti percentuali. Questo calo è il risultato di iniziative mirate, come la Strategia per la parità di genere 2020-2025, che ha introdotto misure innovative, quali la trasparenza salariale e il rafforzamento delle sanzioni per le discriminazioni retributive.

Difatti, dal 2022 le aziende sono obbligate a fornire informazioni chiare sui livelli di retribuzione, suddivisi per genere. Questo strumento ha aumentato la consapevolezza sulle disparità esistenti e ha spinto molte imprese ad adottare politiche retributive più eque.

 

Lavoro di cura e conciliazione vita-lavoro

Un altro aspetto cruciale per il raggiungimento della parità di genere riguarda la distribuzione del lavoro di cura. In media, le donne nell’UE dedicano 13 ore in più alla settimana rispetto agli uomini alle attività di cura non retribuite, come l’assistenza ai figli o ai familiari anziani. Consapevole del ruolo cruciale delle donne per il progresso della società, da alcuni anni a questa parte l’UE sta spingendo verso una redistribuzione più equa di questi compiti.

La direttiva sull’equilibrio tra vita professionale e privata, adottata nel 2019, rappresenta un passo decisivo in questa direzione. Essa prevede, tra le altre cose, un congedo di paternità retribuito di almeno 10 giorni lavorativi e un congedo parentale non trasferibile di quattro mesi per ciascun genitore. Queste misure favoriscono una più equa distribuzione delle responsabilità familiari, consentendo alle donne di accedere con maggiore facilità al mercato del lavoro.

La Svezia è uno degli esempi virtuosi in Europa, grazie a politiche avanzate che promuovono la condivisione delle responsabilità familiari. I congedi parentali generosi e flessibili offerti in questo paese hanno contribuito a ridurre significativamente le disparità di genere nella partecipazione al lavoro e nelle opportunità di carriera.

 

Violenza di genere

La lotta contro la violenza di genere è un’altra area in cui l’UE ha compiuto progressi significativi. Si stima che una donna su tre nell’Unione abbia subito violenza fisica o sessuale nel corso della sua vita, un dato allarmante che ha richiesto interventi decisi.

L’UE ha adottato la Convenzione di Istanbul nel 2011, il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante per prevenire e combattere la violenza contro le donne. Inoltre, la Strategia per la parità di genere 2020-2025 prevede azioni specifiche come campagne di sensibilizzazione, finanziamenti per servizi di supporto alle vittime e programmi di formazione per le forze dell’ordine.

Un modello di buone pratiche è offerto dalla Spagna, che ha implementato una legislazione completa contro la violenza di genere, inclusa l’istituzione di tribunali specializzati e misure di protezione efficaci per le vittime. Grazie a queste iniziative, il paese ha registrato una riduzione significativa dei casi di violenza domestica.

 

L’Unione Europea ha fatto passi da gigante nella promozione della parità di genere, ottenendo risultati concreti nella riduzione del divario salariale, nella promozione di una più equa distribuzione del lavoro di cura e nella lotta contro la violenza di genere. Sebbene ci siano ancora sfide da affrontare, i progressi compiuti finora dimostrano l’efficacia delle politiche adottate e la volontà di costruire una società più equa e inclusiva per le future generazioni.

 

Ultimo aggiornamento

5 Marzo 2025, 09:32